Nato a Genova, dove si era laureato in pedagogia, Cilesi ha poi proseguito gli studi a Londra, divenendo psicopedagogista e musicoterapeuta al Royal Hospital. Aveva così intrapreso un percorso che l’ha portato, a partire dall’osservazione delle persone che si trovava ad assistere, ad elaborare delle terapie non farmacologiche innovative per i malati di Alzheimer, diventando uno dei maggiori esperti in questo campo a livello internazionale.
Una di queste è la Doll therapy, la “terapia della bambola”. Gli studi hanno osservato che il suo utilizzo, strutturato attraverso un protocollo, favoriva sentimenti positivi di attaccamento e sicurezza, miglioramenti nella comunicazione, e una diminuzione dei comportamenti aggressivi e oppositivi, in anziani con varie forme di demenza.
L’altra intuizione di Ivo, che gli è valsa il soprannome di “Dottor treno”, è la “terapia del treno” o “del viaggio”. Allestendo una stanza a mo’ di vagone, i pazienti vengono invitati a fare un viaggio insieme. Ciò non solo stimola il riaffiorare di ricordi ed emozioni, ma consente anche ai pazienti di instaurare rapporti con chi fa questo “viaggio” insieme a loro nonché al terapeuta di fare un viaggio nel mondo del paziente.
Noi, Aima costa etrusca, piccola associazione di periferia, abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo dal vivo, di poter assaporare direttamente la sua professionalità, competenza e passione, attraverso un rapporto che si è andato a consolidare nel tempo e che si è coronato proprio lo scorso anno quando ci ha onorati con la sua presenza a Rosignano, per un corso sulla Doll Therapy.
Addolorati e riconoscenti, ci uniamo al coro di saluti per questo “gigante buono”.
Un professionista, ma soprattutto un uomo, di immenso spessore.
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